Ben prima di Auschwitz c’erano i ghetti.

A Roma, il 16 ottobre 1943 era sabato: dalle 5.30 del mattino fino alle ore 14, 365 nazisti e 14 fascisti attuarono nel ghetto, senza sparare neppure un colpo, un rastrellamento a tappeto. 1259 persone – 689 donne, 363 uomini, 207 bambini – furono arrestate. 1023 vennero successivamente deportate: tra questi anche un neonato venuto al mondo il 17 ottobre. Tornarono in 16 – 15 uomini e 1 donna. 0 bambini.

Una Giornata Particolare, il 3 marzo prossimo, vuole ridare vita a questi numeri affinché non vengano mai dimenticati e si possa realmente fare un’esperienza dentro i passi, le parole, i ricordi, le memorie, i canti, i sapori e gli odori di chi ha vissuto l’atrocità della deportazione e dell’internamento. 

Per chi ce l’ha fatta, anche il ritorno: con le sue parole ed i silenzi che ancora oggi avvolgono, come una lunga onda, le generazioni successive. E noi con loro.

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